Ruth Handler

La storia di Barbie inizia nel 1938, quando due giovani sposi, Ruth ed Elliot Handler, vanno a vivere a Los Angeles. Le varie vicende professionali che coinvolgono la coppia portano, nel 1945, alla nascita del nome “Mattel” dove “Matt” sta per Mattson ed “el” per Elliot. Hardol Mattson, amico di Elliot, lavora con lui nel garage di casa, trasformato in un vero e proprio laboratorio. Qui producono manufatti di legno ed in seguito anche mobili per case di bambole. Ruth collabora attraverso le sue idee, avviando la Mattel verso una produzione rivolta sempre più al mondo dei giocattoli. Vorrebbe anche iniziare a produrre le bambole. Lei aveva già in mente l’immagine “moderna” della bambola ideale: gambe lunghe, vita sottile, busto florido e tratti del volto dettagliati. Ma, anche di fronte a tanta precisione, nessuna delle sue idee viene presa in considerazione. Nel 1956, in Svizzera, Ruth Handler vede nella vetrina di un negozio di giocattoli una bambola che corrisponde a quella da lei pensata. La bambola in questione si chiama Lilli e misura 29,5 cm di altezza; realizzata in plastica, raffigura una donna famosa che ricorda Brigitte Bardot. Lilli ha già una sua storia e gode di un vasto successo quando viene scoperta da Ruth. Lilli nasce in Germania prima come personaggio di un fumetto ed era disegnata da O.M. Hausser. Rappresentava una ragazza disinvolta e birichina, poi compare sul mercato tedesco il 12 agosto del 1955, indossando un abito specifico tra i molti del suo guardaroba, ma questi abiti non vengono venduti separatamente. Questo incontro tra Ruth e Lilli avvia definitivamente il progetto e convince la Mattel a realizzarlo. Ne acquistarono tre esemplari e, una volta tornati in America, rielaborarono la bambola per far nascere pian piano Barbie, cioè l’esatto opposto della originaria Lilli, ma comunque molto somigliante. La Mattel decide di usare il vinile come materiale di produzione e questo la porta a trovare nel Giappone un ottimo alleato, dove risiedevano numerose industrie specializzate nella lavorazione di questo materiale. Negli anni che vanno dal 1957 al 1964 la produzione di Barbie si espanderà da Hong Kong alla Corea. Il nome è suggerito da quello della figlia degli Handler, Barbara. Il 9 Marzo del 1959, (questa e’ la data ufficiale della nascita di Barbie) realizzarono la prima Barbara Millicent Roberts (nome completo di Barbie). Barbie debutta ufficialmente in occasione della fiera del giocattolo di New York. La bambola si preannuncia già come un fenomeno commerciale senza precedenti: durante il 1959 vengono vendute più di 350 mila Barbie al prezzo di 3 dollari ciascuna. Tale trionfo si deve in gran parte alla geniale intuizione di Ruth Handler, cioè commercializzare una bambola con ampio guardaroba fatto di abiti e accessori venduti separatamente. Nel 1961 compare Ken, il fidanzato di Barbie (Kenneth è il nome del figlio degli Handler). Alla crescita della famiglia si aggiunge, nel 1963, Midge, l’amica di Barbie. Il 1964 è l’anno in cui Barbie approda in Italia. Nel 1964 Barbie cambiò completamente la fisionomia del volto e il tipo di trucco, compaiono le ciglia in fibra sintetica applicate sugli occhi dipinti, più grandi, i capelli cominciano ad allungarsi, sciolti sulle spalle e sono trattenuti da un nastrino alla sommità del capo. Un nuovo brevetto permette l’articolazione in senso rotatorio del busto, questa nuova bambola viene battezzata twist ‘n turn. Nel 1968 Barbie inizia a parlare: la nuova talking Barbie stupisce i suoi fan con tre frasi diverse. Ruth ed Elliot Handler hanno così dato inizio alla storia di Barbie, che è arrivata fino ai giorni nostri.

Published in: on gennaio 30, 2010 at 6:41 am  Lascia un commento  

Barbara Askins


Barbara Askins, un’insegnante e madre attese che i suoi due figli cominciassero la scuola per completare i suoi studi in chimica.Nel 1975 venne assunta dalla NASA presso il Marshall Space Flight Center per trovare un miglior metodo per sviluppare le fotografie astronomiche e geologiche prese dallo spazio, che spesso erano di scarsa qualità.
Le sue ricerche permisero di sviluppare un procedimento completamente nuovo che permise di rilevare nelle immagini numerose informazioni che fino a quel momento non erano visibile all’occhio umano andando ben oltre le speranze iniziali. Nel 1978 brevettò (U.S. patent #4,101,780 del 18 luglio 1978 per un “Method of Obtaining Intensified Image from Developed Photographic Films and Plates.”) questo metodo che permise di migliorare le immagini utilizzando delle sostanze radioattive. I risultati molto positivi spinsero la NASA a estendere la ricerca nel campo dei raggi X e della restaurazione delle vecchie fotografie.
Il brevetto, le fruttò il titolo di “National Inventor of the Year” (inventore americano dell’anno) nel 1978, titolo assegnato per la prima volta a una donna.
Published in: on gennaio 30, 2010 at 6:36 am  Lascia un commento  

Bette Nesmith Graham


Bette Nesmith Graham, nata a Dallas il 23 marzo 1924,inventrice del Bianchetto per coprire gli errori. Il suo nome originale era Bette Clair McMurray, modificato a seguito del matrimonio con Warren Audrey Nesmith quando lei aveva 19 anni. Tuttavia, il loro matrimonio non soddisfò le sue aspettative e dopo la seconda guerra mondiale, entrambi erano divorziati.Nel 1946, a soli 22 anni si ritrova a gestire una situazione molto difficile, un bambino piccolo a carico e senza lavoro. Nel 1951 ottenne il suo primo lavoro come segretaria di direzione nella Texas Bank & Trust. Il passaggio dalla scrittura a mano a quella dattilografica con le nuove macchine IBM fu per lei un vero e proprio trauma: non c’ era documento che non fosse privo di errori di battitura. Fu così che, sfruttando le sue conoscenze nel campo della pittura, la segretaria sbadata inventò un liquido bianco, d’ un bianco che si avvicinasse il più possibile al colore della carta, che coprisse gli errori. Lo chiamò «Mistake out», «Via l’ errore». Fu un successone, i suoi colleghi d’ufficio presto si resero conto dell’efficacia del prodotto e da lì a breve la notizia si diffuse in tutto l’edificio e Bette iniziò a fornire piccole bottiglie etichettate come Mistake Out. Le richieste aumentavano sempre più ,così che Bette impiantò nel suo garage, con l’ aiuto del figlio Michael, una vera e propria fabbrichetta di «Mistake out», che successivamente fu chiamato «Liquid paper». Nel 1979, Bette vendette il brevetto alla Gillette Company per 47 milioni di dollari.

Published in: on gennaio 30, 2010 at 6:30 am  Lascia un commento  

Ann Moore


Ann Moore (1940) è un’infermiera americana ed è accreditato come l’inventore del Snugli e marsupi Weego. Lo spirito inventivo di Moore può essere fatto risalire alla sua infanzia, quando lei creava con poco semplici bambole e giocattoli.Presto ha imparato a conoscere l’importanza della comunità, di pensare in maniera innovativa attingendo a risorse limitate per creare cose nuove. Nel 1960, in seguito a un lavoro umanitario in Togo, Ann Moore vide le madri africane fare qualcosa che trovò molto interessante, portare i loro bambini in brache di tessuto legato saldamente sulle spalle, osservando come i bambini sembravano più calmi, perché si sentivano sicuri e vicini alle loro madri. Tornata a casa negli Stati Uniti, Moore decise di provare a portare la propria figlia nello stesso modo, e chiese alla madre di aiutarla a cucire uno zaino. Con la figlia legato alla schiena, Moore era in grado di guidare la sua bicicletta, fare tutte le commissioni , cucinare, tutto pur restando vicino alla figlia. Ovunque andassero, la gente si fermava a manifestare interesse in quello che allora era considerata una idea radicale. Partendo da un semplice zaino, Moore inventò il marsupio portabebè Snugli ®, fu messo in commercio nel 1969. Grazie alla sua invenzione, madri e padri di tutto il mondo, sono in grado di guidare moto, cucinare e fare commissioni , mentre trasportano i loro bambini a loro vicini.

Published in: on gennaio 30, 2010 at 6:25 am  Lascia un commento