Patsy Sherman


Lo Scotchgard, Il rivoluzionario sistema di impermeabilizzazione .
Patsy Sherman è nata nel 1930 nel Minnesota. Nel 1950, dopo aver ricevuto il suo diploma bachelor in chimica e matematica, andò a lavorare per la 3M Corporation. Il gruppo di ricerca lavorava a un progetto militare cercando di creare un nuovo lattice per i motori dei jet. Accidentalmente, un tecnico di laboratorio fece cadere un campione di uno dei prodotti chimici sperimentali sulla sua scarpa da tennis. Sherman e altri cercarono di rimuovere la sostanza, ma l’ acqua, il sapone e solventi organici , scivolavano via dalla tela senza bagarla e ungerla.Sherman si rese conto che fino a quel momento nessuno aveva mai pensato a un tessuto che poteva respingere sia l’olio che l’acqua,fu allora che Sherman e il suo compagno Sam Smith ebbero l’idea di utilizzare una forma di composti come rivestimento per i tessuti. Sherman e Smith trascorsero più di sette anni a perfezionare il composto. Lanciarono lo Scotchguard nel 1956 ed è rimasto il leader nel settore dei composti di protezione e impermeabilizzazione utilizzato su mobili, tappeti e tessuti.

Published in: on gennaio 25, 2010 at 10:56 PM  Lascia un commento  

Mary Walton


1879, Mary Walton inventa il primo sistema antinquinamento
Si deve a una donna, l’americana Mary Walton, il brevetto del primo dispositivo antinquinamento della storia: un sistema per ridurre le emissioni nocive delle fabbriche che in questo periodo si sviluppano con estrema rapidità nelle grandi città. Il sistema prevede di far confluire i fumi nocivi dentro grandi serbatoi d’acqua, dove le polveri e le altre sostanze inquinanti vengono trattenute e poi inviate alla rete fogniaria
1891 Mary Walton realizza il primo dispositivo antiquinamento sonoro
L’inventrice americana (v.1879), che vive a Manhattan, nel cuore di New York, dopo aver constatato il livello di rumore provocato dalla metropolitana sopraelevata, brevetta il primo dispositivo antirumore della storia

Published in: on gennaio 25, 2010 at 4:06 PM  Lascia un commento  

Marie Curie

La scoperta del radio e del polonio e dei raggi x

Da Varsavia, dov’era nata nel 1867, Marie Sklodowska si era trasferita a Parigi per frequentare la facoltà di scienze. Qui conobbe Pierre Curie, scienziato già noto ed insegnante alla Sorbona e lo sposò nel 1895. Preparando la tesi di laurea, coadiuvata dal marito, approfondì lo studio dei minerali radioattivi.
I coniugi Curie scoprirono che un minerale, la pechblenda, emanava radiazioni, e ne attribuirono la causa alla presenza di un elemento ancora sconosciuto contenuto nello stesso minerale. Come separarlo? Dopo quattro anni di lavoro, trattando una tonnellata di minerale, riuscirono a furia di trattamenti chimici a isolare il nuovo elemento che chiamarono radio, per le radiazioni che emetteva. Era la scoperta più sensazionale del nuovo secolo.
Non brevettarono il metodo di estrazione: volevano che tutti potessero produrre liberamente il radio per il bene dell’umanità. Infatti si era scoperto che il nuovo elemento combatteva efficacemente il più terribile nemico dell’uomo: il cancro. Per queste importantissime ricerche, nel 1903 ai coniugi Curie e al Becquerel venne assegnato il premio Nobel per la fisica. Tre anni dopo Pierre Curie moriva travolto da un carro. Marie resse al dolore per amore delle sue bambine, Irene ed Eva.
Infatti, sostituì il marito nell’insegnamento, continuando le sue ricerche. Al tempo stesso, curava l’educazione delle figlie ed ebbe la soddisfazione di riscontrare in Irene la sua stessa passione per la fisica. Anche le nuove ricerche proseguite da sola, dopo la morte del marito, vennero coronate dal successo e nel 1910 riuscì ad isolare ” il radio metallico”. Per questi nuovi meriti, l’anno dopo, le venne conferito il secondo Premio Nobel, questa volta per la chimica. Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, sospese l’insegnamento e le ricerche di laboratorio, per organizzare il servizio radiologico per l’esercito. Marie allestì delle vetture dotate di apparecchi a raggi x e, spesso le scortò personalmente al fronte, accompagnata dalla figlia Irene.
Madre e figlia si prodigarono per lenire le sofferenze prodotte dalla guerra. Finito il conflitto, all’Istituto del Radio di Parigi, affluirono scienziati da tutto il mondo, per dedicarsi alle ricerche, sotto la guida di Madame Curie. La coraggiosa scienziata restò sempre una donna semplice, modestissima, aliena dagli onori. Rifiutò infatti per due volte la Legion d’onore, accettando soltanto di far parte della Commissione Internazionale della Società delle Nazioni, di cui fu eletta vice presidente. Ma il suo posto era al laboratorio. Una sera di primavera del 1935, uscì dal laboratorio, raccomandando al giardiniere di aver cura dei rosai. E non vi fece più ritorno. Si spense il 4 luglio : la sua morte nel sanatorio di Sancellemoz fu dovuta alle conseguenze del lungo ed intenso assorbimento di radiazioni di corpi radioattivi. Irene e suo marito continuarono le ricerche nel medesimo campo. Elena, loro figlia, si occupa oggi di fisica, come la celebre nonna.

Published in: on gennaio 25, 2010 at 2:56 PM  Lascia un commento  

Mary Quant


La Minigonna (1964)
Inizia la guerra in Vietnam, esplode la Pop Art, Martin Luther King riceve il premio Nobel per la pace e Mary Quant inventa la minigonna. A indossarla è Twiggy: prima top model-teen ager (17 anni) ritratta anche dalla neonata macchina Polaroid.
Nata a Londra nel 1934, Mary Quant già dal ’55 aveva aperto nella capitale anglosassone la boutique Bazaar in Kings Road, fondando uno stile giovane, ribelle e democratico che insieme alla Beatlesmania (1965) sarebbe stato un elemento chiave della Swinging London. Del ’66, invece, è la nascita dei cosmetici Mary Quant marchiati con una margherita che anticipa i figli dei fiori.
Per anni Courregés che nel ’64 aveva presentato abiti corti e linee a trapezio rivendicherà il copyright della mini. Ma forse la verità sta in una frase di Mary Quant: “Le vere creatrici della mini sono le ragazze, le stesse che si vedono per la strada”. Fatto sta che in mini faranno costume Florinda Bolkan, la cantante scalza Sandie Shaw e la modella Veruschka, icone di quegli anni.

Published in: on gennaio 25, 2010 at 1:35 PM  Lascia un commento  

Afsaneh Rabiei

Promette caratteristiche fantascientifiche il metallo artificiale creato dalla scienziata iraniana Afsaneh Rabiei, una spuma metallica

rivoluzionaria ultraresistente e ultraleggera.

La dottoressa Rabiei, che al momento collabora con l’università del North Carolina, ha sviluppato una nuova generazione di spume metalliche, che presentano una resistenza sotto pressione 5 o 6 volte superiore a quelle in commercio, e un assorbimento energetico 7 volte maggiore.

Questo metallo potrebbe avere innumerevoli applicazioni, ad esempio nell’industria automobilistica (creando auto indistruttibili), nella costruzione di velivoli o di apparecchi e protesi mediche; potrebbe essere usato nei pannelli fonoassorbenti, ma anche nella costruzione di edifici antisismici.

Da non trascurare ovviamente il risparmio energetico che consentirebbe un materiale con tali caratteristiche, che potrebbe essere usato come isolante termico.

La dottoressa Rabiei è professoressa associata di ingegneria meccanica e aerospaziale all’università del North Carolina, ma può vantare esperienze in tutto il mondo (Iran, Giappone, USA, etc), nei campi dell’ingegneria biomedica e dei bio-materiali.

Published in: on gennaio 25, 2010 at 1:31 PM  Lascia un commento  

Grace Murray Hopper


sviluppò il primo compilatore nel 1952
Prima dell’invenzione della Hopper i programmatori dovevano scrivere lunghissime istruzioni in codice binario (linguaggio della macchina) per qualsiasi nuovo pezzo di software.Il compilatore, dunque, era una splendida soluzione per risparmiare tempo ed errori, ma la Hopper non si fermò qui.
E inventò il COBOL, il primo linguaggio familiare utilizzabile per scrivere programmi gestionali, linguaggio in uso ancora oggi.

Grace Murray Hopper (New York, 1906 ) è stata una matematica, informatica e militare statunitense.Definita da molti una pioniera della programmazione informatica, si laureò in matematica nel 1934 a Yale, insegnando per i due anni successivi presso Vassar, per poi entrare a far parte della Riserva della Marina nel 1943. Famosa per il suo lavoro sul primo computer digitale della Marina, Harvard Mark I, fu assegnata presso l’ufficio per l’Ordenance Computation Project dell’università
Harvard.La sua brillante carriera ebbe nel 1949 momento di grande prestigio quando entrò nella Eckert-Mauchly Computer Corporation, la stessa società che aveva sviluppato l’ENIAC, fra i primi computer digitali in circolazione, la quale stava progettando l’UNIVAC I, ovvero quello che sarebbe stato il primo modello di computer commerciale.Continuò intensamente il suo lavoro di progettista e ricercatrice presso l’istituto e dopo essersi congedata dalla Riserva nel 1966, venne immediatamente richiamata per lavorare alla standardizzazione del linguaggio per i computer militari. Fu congedata nel 1986 col grado di ammiraglio. È famosa anche per aver diffuso l’uso del termine “bug” per indicare un malfunzionamento di un computer.

Published in: on gennaio 24, 2010 at 3:45 PM  Lascia un commento  

Edith Flaingen


I setacci molecolari per il miglior raffinamento del petrolio;
Edith Flaingen (1929) considerata uno dei chimici più inventivi di tutti i tempi. Nella sua lunga carriera (42anni) alla Union Carbide, Edith Flaningen si è dedicta alla tecnologia emergente dei setacci molecolari, il cui uso ha permesso, fra le altre applicazioni, la filtrazione ed il frazionamento degli oli grezzi nel corso del processo di raffinazione del petroli. In particolare, il suo lavoro ha consentito la produzione commerciale della Zeolite Y, rendendo la produzione della benzina più efficiente, pulita e sicura.

Published in: on gennaio 24, 2010 at 2:59 PM  Lascia un commento  

Patricia Billings

Inventò il Geobond, un rivoluzionario materiale per l’edilizia, antifiamma, indistruttibile e non tossico.
Patricia Billings, (1926)una scultrice diplomatasi in Texas e specializzatasi nel produrre opere in geso di Parigi. Il suo passggio dall’arte alla tecnologia ebbe luogo alla fine degli anni ’70, quando una sua scultura, frutto di mesi di lavoro, si disintegrò sotto le sue mani. Patricia decise di inventare un additivo per il gesso che impedisse il ripetersi di tali catastrofi. Dopo otto anni di esperimenti nella sua cantina, riuscì a mettere a punto un materiale, il Geobond (US Patent 3.600.350), che poteva essere mescolato con l’acqua fino alla fluidità desiderata in modo da poter essere spalmato sulle pareti o iniettato in stampi per formare pannelli prefabricati. Questo primo materiale ha dato vita ad una serie di derivati caratterizzati dall’elevato potere isolante, resistenza, non tossicità e propietà anti fiamma che lo rendono un valido sostituto dell’amianto. Infatti , anche dopo essere stato sottoposto per ore a fiamme superiori ai 1000°C, il Geobond risulta appena tiepido, nemmeno le fiamme di un razzo (3500°C)riescono a farlo bruciare.
Published in: on gennaio 19, 2010 at 9:08 PM  Lascia un commento  

Elise Sorensen

La prima protagonista della nascita della Coloplast fu Elise Sorensen, una giovane infermiera che nel 1954 si avvicinò al mondo dei colostomizzati a causa della malattia della sorella più giovane. La sensibilità della Sorensen la portò ad identificare nella perdita della vita sociale dei pazienti il vero problema della colostomia. Infatti in quegli anni i presidi medici a disposizione dei colostomizzati erano ingombranti, anti-igienici, costosi e non offrivano protezione contro gli odori e le infiltrazioni: non sorprendeva il fatto che le persone che utilizzavano tali presidi non riuscissero più ad avere la stessa vita sociale di prima.

Ecco che Elise Sorensen sviluppò un’idea innovativa: creò quella che ora può essere considerata la progenitrice delle sacche attuali, ovvero una sacca sottile, non porosa, elastica e provvista di adesivo.

Per produrre questo nuovo presidio, la Sorensen aveva però bisogno di trovare un imprenditore che fabbricasse le sue sacche: la disponibilità e lungimiranza di Aage Loise-Hansen, possessore della Dansk Plastic Emballage, produttrice di sacchetti di plastica, fu determinante.

Nella sua azienda, Loise-Hansen produceva sacchetti innovativi che si distinguevano per la loro versatilità e per la loro sottigliezza. Tali caratteristiche erano ottime per le sacche da stomia che aveva in mente la Sorensen e così insieme decisero di produrre una serie limitata di prova per gli ospedali della zona. Il successo fu tanto e tale che nel 1957 fu fondata l’attuale Coloplast.

Dopo appena due anni dalla fondazione, Coloplast distribuiva già i due terzi della sua produzione a livello internazionale. Oggi il nome Coloplast compare su un’ampia gamma di presidi per la stomia, così come sui prodotti per la continenza, sui prodotti per le lesioni cutanee, sui prodotti per la mastectomia. Grazie a filiali e distributori in tutto il mondo, la Coloplast è protagonista mondiale nella fornitura agli ospedali ed alle comunità. Tutt’ora la sensibilità che Elise Sorensen provava verso i suoi pazienti, rimane un principio guida delle oltre 6.300 persone che oggi lavorano in Coloplast. Uno dei nostri principi cardine rimane sempre quello di fornire prodotti che possano migliorare la qualità della vita di persone che soffrono di condizioni invalidanti.

Published in: on novembre 14, 2009 at 8:13 am  Lascia un commento  

Margaret Sanger


La Pillola
La prima pillola che controlla la produzione degli ormoni fa la sua comparsa nel 1916, grazie a Margaret Sanger, la prima attivista ad aprire un consultorio e a richiedere le leggi per agevolare prescrizione della pillola, che fine al 1940 rimane però a scopo curativo.
Già 4000 anni fa le egiziane utilizzavano dei metodi per impedire il concepimento assumendo semi di melograno avvolti in un involucro di cera. Praticamente, la prima pillola della storia, visto che i semi contengono un estrogeno naturale.
Gli antichi romani, invece, usavano come contraccettivo lo sterco di animali che le donne spalmavano sulle pareti della vagina prima della penetrazione, così come era diffuso praticare esercizi e spugnature per espellere lo sperma dopo l’atto.
Dei primi preservativi, invece, se ne trova traccia nel Medioevo, ed erano ricavati da interiora di animali, pelle di pesce da apposite guaine in lino.
I primi studi sull’anatomia femminile e l’apparato riproduttivo avvengono durante l’800, e vengono compiuti i primi esperimenti sui topi circa l’inibizione ovarica per il controllo della fertilità.
E’ una delle invenzioni che ha cambiato radicalmente la vita della donna e il suo atteggiamento nella sfera sessuale, è quella dei metodi contraccettivi.

Published in: on settembre 23, 2009 at 9:32 am  Lascia un commento